A SPASSO TRA LE COLLINE DELLA BRIANZA

Questo percorso,al di fuori dei classici giri lago, strade alpine che si possono intraprendere per chi è o viene da queste parti,è un tour molto rilassante e scenografico, al di fuori della massa. Si passa dalla pianura ben coltivata alle colline brianzole, che fanno da contrafforte ai ben più titolati passi alpini e strade di montagna per passare poi anche dal paese ormai fantasma di Consonno.

La maggior parte del tragitto,che qui è di 100 Km (allungabile)   è all’interno del Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone.Le molte cascine presenti nel territorio del Parco oggi sono spesso abbandonate, in seguito al generale declino dell’attività agricola, mentre un tempo erano dimora delle numerose famiglie contadine del luogo. In passato erano quindi il centro di un’intensa attività agricola, dimostrata anche dai terrazzamenti della collina, creati per rendere più facile la lavorazione del terreno.Questi edifici rurali rappresentano ai giorni nostri un patrimonio storico e culturale di importante valore da conservare e preservare perché significativa testimonianza della vita contadina del passato.Nel Parco sono presenti diverse tipologie di edilizia rurale: la più comune è la tipica cascina lombarda, su due piani, dove al piano terra si trova la stalla e nel loggiato superiore c’è il fienile.Anche gli edifici religiosi assumono grande importanza nell’ architettura di questa zona in quanto ricordano la vitalità religiosa della popolazione locale, che si esprimeva nel realizzare queste opere di interesse collettivo.

Di spicco tra le Chiese del territorio è il Santuario della Beata Vergine del Carmelo, posto sul punto più elevato della collina di Montevecchia. La collina, per la sua posizione morfologica emergente, sicuramente  ha ricoperto una funzione di riferimento per gli abitanti delle zone limitrofe nel corso dei secoli. Il Parco non è una riserva integrale, ma un’area molto diversificata in cui sono presenti, oltre a zone di rilevante interesse ambientale, anche centri urbani, insediamenti produttivi, aree destinate all’agricoltura e all’allevamento accanto a monumenti architettonici di grande valore artistico e culturale. Il Parco coincide con l’estremo lembo verde, o comunque ricco di elementi naturali, della Brianza sud-orientale, compenetrandosi con la pianura agricola ed industriale, ai bordi delle ultime propaggini della conurbazione metropolitana milanese.

Vale la pena dedicare tempo per una visita a Campsirago, nel Comune di Colle Brianza (LC),  antico e suggestivo borgo rurale situato a circa 670 metri s.l.m. sulle pendici del Monte San Genesio, da cui si possono ammirare panorami che spaziano dalle Prealpi Lariane ai laghi della Brianza, dalla valle del fiume Adda alle colline Orobiche. Fu un importante centro agricolo all’ incrocio di percorsi antichissimi, di origine risalente ai primi secoli del Basso Medioevo. Tante le testimonianze che restano in questo insediamento di un passato assai remoto, come un portale ogivale in stile gotico e la chiesetta intitolata a San Bernardo. Abitato fino al primo dopoguerra da famiglie contadine, con l’avvento dell’industrializzazione ed il progressivo allontanamento dalle attività proprie della collina, questa frazione, come tante altre del nostro territorio, andò incontro all’ abbandono. Solo negli ultimi vent’ anni Campsirago ha visto tentativi di recupero della propria identità rurale .Un passo importante per la rinascita del borgo è l’istituzione del Parco del Monte di Brianza da parte dei tredici Comuni della dorsale, e il recupero dei fabbricati, avviato dal Comune di Colle Brianza.

Arrivando a Camsirago si passa dal  piccolo Santuario della Madonna del Sasso; qui la Madonna, nel lontano 1657, fece la sua apparizione ad una signora,lasciando la sua orma su di un sasso, da qui il nome del Santuario

 


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